Operiamo nei settori dell’istruzione dell’educazione, dell’istruzione e della formazione.
Promuoviamo e sosteniamo progetti e iniziative volti a incentivare, in Italia e all’esterno, questi cardini della nostra affinché siano accessibili a tutte e tutti.
COME NASCE PEN PAPER PEACE
Dopo 3 anni di impegno nella società civile per due scuole di Haiti, nel 2011 è stata fondata PEN PAPER PEACE. Negli anni l’associazione si è organizzata quasi esclusivamente su base volontaria grazie al supporto prezioso di persone che ne condividono gli ideali. Negli ultimi anni numerose sovvenzioni per i progetti hanno permesso di attivare un piccolo team.
E COME ARRIVA IN ITALIA
Dopo aver incontrato il team di PEN PAPER PEACE nel 2012 ed esserne diventato parte attiva, l’attore italiano Luca Marinelli ha continuato a promuovere gli obiettivi e la filosofia dell’associazione in Italia. Così nel 2020 nasce l’ASSOCIAZIONE PEN PAPER PEACE, con sede in Italia.
LA NOSTRA FILOSOFIA:
RIPENSARE LE STRUTTURE DI POTERE
Il colonialismo ha avuto, in passato e ancora oggi, un impatto duraturo sulle strutture di potere globali, sulla distribuzione dei privilegi, della ricchezza e delle opportunità. Nessuna relazione tra popoli del global Nord e global South è esente da dinamiche (post)coloniali. E’ necessario riflettere su di esse.
C’è chi intende qualsiasi rapporto tra Nord e Sud come inevitabilmente neocoloniale e chi vorrebbe invece decolonizzare “cooperazione allo sviluppo”.
Una sua totale abolizione potrebbe però rivelarsi l’ennesima violenta dimostrazione di potere, a spese delle persone emarginate.
Il ripensamento delle strutture di potere in tutti i progetti in cui siamo coinvolti fa parte della nostra filosofia. Vogliamo fare la differenza, insieme ai nostri partner, senza perpetuare le disuguaglianze di potere e alimentare il White Saviourism.
Cosa vogliono i nostri partner del global South? Come possiamo creare una buona cooperazione nonostante le asimmetrie di potere strutturalmente persistenti? Come possiamo garantire strutture che assicurino ai nostri partner le risorse per rendere udibili le loro intenzioni e visibile la loro azione? Come possiamo garantire che i nostri partner del global South abbiano voce in capitolo sul nostro modo di agire come parte vitale del team? Come possiamo farlo senza chiedere ancora più disponibilità di tempo ai nostri partner per i nostri scopi di riflessione?
Creare forme reali di condivisione del potere e una rispettosa cultura della comunicazione è un processo lungo che implica un apprendimento costante, preferibilmente insieme a voi. Siamo quindi sempre aperti a suggerimenti!
Cosa vogliono i nostri partner del global South?
Come possiamo creare una buona cooperazione nonostante le asimmetrie di potere strutturalmente persistenti?